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VERA SOGNA IL MARE

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IL PILASTRO    CINEMA TEATRO DEI SERVI MASSA

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Il quartiere Pilastro è un complesso di edilizia popolare costruito negli anni Sessanta alla periferia di Bologna. È noto al pubblico per episodi di criminalità. Attraverso la storia del Pilastro e le vite dei suoi residenti, il documentario esplora il rapporto tra progetto architettonico ed esperienza vissuta, tra la progettazione di uno spazio e l’atto di abitarlo. Solleva interrogativi sullo sviluppo urbano, le aree suburbane e l’integrazione dei nuovi abitanti, riflettendo su come le città
stanno cambiando, con nuove sfide e opportunità.
“Abitare” non è solo occupare uno spazio fisico, ma anche costruire relazioni, far parte di una comunità. In questo senso, l’architettura – e ancor prima l’urbanistica – gioca un ruolo decisivo nel disegnare comportamenti sociali, nel favorire od ostacolare legami, nel plasmare la quotidianità di chi abita le periferie.


"Nel 2021 ho tenuto un corso alla Cineteca di Bologna sulle tecniche di reportage e con i ragazzi abbiamo fatto un piccolo lavoro sul Pilastro. Lì mi sono reso conto di quanto fosse interessante e mi è subito venuta voglia di farne un documentario. Caso ha voluto che Bruna Gambarelli di Laminarie contattasse poco dopo la casa di produzione con la quale lavoro sempre, la Lab Film di Mauro Bartoli. Così mi
sono subito proposto per fare il regista.
Bruna e il DOM sono state le corsie preferenziali per entrare in contatto con alcune realtà, poi da lì si è sviluppato il lavoro con un meccanismo anche un po’ a cascata, grazie soprattutto alle interviste e agli archivi di Laminarie, Cineteca, Acer e Biblioteca Luigi Spina che mi hanno aperto altre possibilità.
Quella del Pilastro è una storia non subita ma fatta attivamente dai cittadini, dalla loro ferma volontà di dire la propria sulle trasformazioni del quartiere e da iniziative di comunità.
Questa tenacia ha dato i suoi frutti perché sono moltissime ancora oggi le persone felici di vivere qui. Certo, l’eredità di quel senso civico non so se è una specie di vaccino che durerà per sempre, ma ha funzionato. Tra le tante persone che ho intervistato non tutti hanno ovviamente le stesse idee e, sebbene ci sia anche molta rabbia rispetto a un isolamento mai risolto (vedi anche le ultime notizie sul tram che forse qui non arriverà mai), non ho mai però avvertito rassegnazione. Poi non bisogna dimenticare che il Pilastro è parte del mondo di oggi con i problemi di oggi. Ma c’è ancora un collante sociale che resiste ed è rappresentato da tutte quelle realtà del terzo settore che si occupano di sopperire alle falle della politica e alle conseguenze di un mondo sempre più individualizzato. E questo è possibile anche grazie a quell’architettu ra che ha permesso tutte quelle zone in between difficilmente classificabili tra spazi privati e spazi pubblici, ma fondamentali per favorire le relazioni."
Roberto Beani

IL PILASTRO

Regia: Roberto Beani

Direttore della fotografia: Roberto Beani
Montatrice: Federica Ravera
Musiche: Stefano Pilia
Suono: Daniele Cutrufo

Produttore: Mauro Bartoli for Labfilm

 

 

Durata: 80 minuti
Anno di produzione: 2025
Formato: 2K Scope (1:2.39)
Lingua originale: Italiano
 

 

Miglior film Italiano - Biografilm Festival 2025, Bologna (IT)
Selezione ufficiale AFFR 10 Ottobre 2025, Rotterdam (NL)

 

 

roberto beani

Roberto Beani (Pietrasanta, 1979) si è laureato in cinema a Pisa. Ha iniziato come operatore di macchina e direttore della fotografia, collaborando con ZimmerFrei, Matteo Parisini, Mauro Bartoli e artisti come Aldo Giannotti, The Cool Couple e Danilo Correale. Ha firmato la fotografia di oltre venti film, spesso girati con piccole troupe – o da solo –
principalmente per poter chiacchierare indisturbato con “strani individui, alcolizzati e supereroi”. 

Ama il cinema e Harold e Maude è il suo film preferito. Nei documentari, cerca la libertà formale e gli incontri improbabili. Il Pilastro è il suo primo film da regista. 

E sì, ha curato anche la fotografia – perché fidarsi degli altri è bene, ma farlo da soli è meglio.

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